Charles Baudelaire. 5 poesie per festeggiare il tuo compleanno

Charles Baudelaire, poeta, romanziere, critico d'arte e uno dei grandi bastioni della cultura francese, Sono nato in un giorno come oggi a Parigi nel 1821. Era considerato il padre della poesia moderna e la sua opera di riferimento lo è I fiori del male, pubblicato nel 1857. Oggi seleziono 5 poesie da leggere nella tua memoria.

5 poesie

La preghiera di un pagano

Non lasciare che le tue fiamme muoiano;
Riscalda il mio cuore sordo
Voluttà, crudele tormento!
Diva! suplicem exaudî!

Dea nell'aria diffusa,
Fiamma dal nostro sottosuolo,
Ascolta un'anima sprecata
Che innalza per te la sua canzone di ferro,

Voluttà, sii la mia regina!
Prendi la maschera da sirena
A base di carne e broccato,

O versami i tuoi sogni profondi
Nel liquore informe e mistico,
Voluttà, fantasma elastico!

La distruzione

Accanto a me senza tregua il Demone è agitato;
Attorno alla mia flotta come un'aria impalpabile;
Lo ingoio e sento i miei polmoni bruciare
Di un desiderio che li riempie di colpevoli e infiniti.

Prendi, a volte, perché conosci il mio amore per l'Arte,
Delle apparenze femminili più seducenti,
e ricorrendo a pretesti pretestuosi di adulterio
Le mie labbra si abituano ai filtri depravati.

Lontano dallo sguardo di Dio, mi prende così,
Ansante e sciolto dalla stanchezza, al centro
Dalle profonde e solitarie pianure della noia,

E getta davanti ai miei occhi, pieni di confusione,
Indumenti macchiati e ferite socchiuse,
E il sanguinoso apparato che vive in Destruction!

Non ho ancora dimenticato ...

Non ho ancora dimenticato, vicino alla città,
La nostra villa bianca, piccola più tranquilla,
Lo Stucco Pomona e l'Antica Afrodite
Velando la sua modestia dietro un fogliame rada,
E il sole, al crepuscolo, scintillante e superbo
Che, dietro il vetro dove i suoi raggi erano rotti,
Sembrava, grande allievo nel curioso cielo,
Per contemplare le nostre cene lunghe e solitarie,
Perdendo i suoi bellissimi riflessi allungati
Sulla tenda saia e sulla tovaglia frugale.

Allegoria

È una donna bella e splendida,
Che le trascina i capelli nel vino.
Gli artigli dell'amore, i veleni della tana,
Scivolano senza penetrare nella tua pelle di granito.
Scherza sulla morte e sulla dissolutezza:
I mostri, la cui mano straziante e ruvida,
Ha sempre rispettato, nei suoi giochi fatali,
La rude maestà di quel corpo arrogante.
Cammina come una dea, posa come un'uva sultanina;
Una fede maomettana si deposita nel godimento
e con le braccia aperte che risaltano i seni,
Con il suo sguardo invita la razza mortale.
Credi o, meglio ancora, sappi, questa vergine sterile,
Necessario, tuttavia, nella marcia del mondo,
Quella bellezza fisica è un dono sublime
Chissà come ottenere clemenza da ogni ignominia.
Per quanto l'inferno, il Purgatorio ignora,
E quando arriva il momento di entrare nella notte,
Guarderà dritto in faccia alla Morte,
Come un neonato, senza odio o rimpianto.

La metamorfosi del vampiro

La donna, intanto, dalla sua bocca di fragola
Contorcendosi come un serpente tra le braci
E impastando i suoi seni sul corsetto duro,
Diceva queste parole impregnate di muschio:
«Ho le labbra bagnate e conosco la scienza
Per perdere conoscenza in fondo a un letto,
Asciugo tutte le lacrime sui miei seni trionfali.
E faccio ridere il vecchio con una risata infantile.
Per chi mi contempla sveglio e nudo
Sostituisco il sole, la luna, il cielo e le stelle.
Io sono, mio ​​caro uomo saggio, così istruito nelle delizie,
Quando soffoco un uomo tra le mie braccia temute
O quando ai morsi abbandono il seno,
Timido e dissoluto e fragile e robusto,
Che in quelle copertine che rinunciano alle emozioni,
Gli angeli impotenti si sono persi da me. »

Quando mi ha succhiato il midollo dalle ossa
e molto languidamente mi voltai verso di lei
Per ricambiarlo, ho solo visto
Traboccante di pus, un otre appiccicoso.
Chiusi entrambi gli occhi con gelido terrore
e quando ho voluto aprirli a quella chiarezza,
Al mio fianco, al posto del forte manichino
Che sembrava aver fatto rifornimento del mio sangue,
Pezzi di scheletro si scontrarono confusi
Di cui si levò il cigolio della banderuola
O come un poster, all'estremità di una verga di ferro,
Che fa ondeggiare il vento nelle notti d'inverno.


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  1.   Cecilia Carchi suddetto

    La poesia di Baudelsire è piena di musicalità e ha fortemente influenzato gli autori successivi che, nonostante si siano allontanati da questa scrittura, sono stati intrisi dei suoi suoni.

  2.   Lucas suddetto

    Beato poeta Charles Baudelaire