Carlo Pellicer. Anniversario della sua nascita

Carlos Pellicer

Carlo Pellicer È uno dei più importanti poeti messicani della prima metà del XX secolo e nacque in un giorno come oggi nel 1899 a Tabasco, dove fu anche senatore fino alla sua morte avvenuta a Città del Messico. Lo ricordiamo con questo selezione di poesie che raccogliamo dal suo lavoro.

Carlo Pellicer

Si dedicò anche alla museologia e ricoprì diversi incarichi di rilievo in diversi musei. Fu anche professore di letteratura e storia e membro della Accademia Messicana di Lingua. Ha vinto anche il Premio Nazionale di Letteratura ed è stato a capo del Consiglio degli scrittori latinoamericani, con sede a Roma.

Era un grande viaggiatore, che traeva molta ispirazione dalla natura (dai grandi fiumi, dalla giungla e dal sole). Della sua opera possiamo evidenziare: Colori nel mare e altre poesie, Pietra dei sacrifici, Ora di giugno, Esagoni, Subordinazioni o Con parole e fuoco.

Carlos Pellicer — Selezione di poesie

La mia volontà di esistere non ha limiti

La mia volontà di esistere non ha limiti;
Lui guarda semplicemente in basso e senza guardare.
Luce del pomeriggio o del primo mattino?
La mia volontà di esistere non ha limiti.

Neppure l'oscurità di un bel duello
nobilita la mia fortunata carne.
Vita di statua, morte disabitata
senza il giardinaggio di un desiderio.

Un sonno senza sogni è silenzio e ombre
il prodigioso impero dei miei occhi
ridotto al grigio di un villaggio.

Senza l'assenza presente di un fazzoletto
I giorni se ne vanno in poveri fagotti.
La mia volontà di esistere non ha limiti.

Amore senza nome

Amore senza nome, zona del destino
dell'essere e del non essere. Il tuo presto assedio
sostiene il mio dolore e cancella il tedio
di bicchiere esausto o di vino stretto.

In un alto silenzio, un aquilino
spazio azzurro di silenzio, vivo. Nel mezzo
della sfortunata pazienza del tuo assedio
Apro le gabbie e trabocca il trillo.

Per te appendo ghirlande alle pareti;
Grazie a te sono più fugace e in quelli maturi
sognerai, alleggerirò i tuoi canti.

E ti porto nel mio essere e ti ho raccolto
l'atteggiamento che a Firenze o a Bisanzio
consacra le sue colombe all'oblio.

Quando si lascia un'anima

Acqua crepuscolare, acqua assetata,
gli uccelli tardivi ti lasciano come sillabe.
Dondolando tra i pioppi il vento ti sconta
la gioia dei tuoi occhi che bevono nei miei.

Ho allineato i miei pensieri alle tue gioie oscure
e mi è piaciuta la dolcezza delle tue parole lente.
Hai allungato i crepuscoli nelle mie mani assetate:
Ho divorato nel pane le tue tragiche estati.

Le mie mani saranno umide del tuo seno.
Ti resterà il veleno della mia ostinazione,
fiore fluttuante dell'angoscia che battezzò il destino.

Dai nostri due silenzi un giorno dovrà emergere
l'acqua luminosa che regala un azzurro divino
in fondo ai cipressi della tua anima e della mia.

Nel silenzio della casa, tu...

Nel silenzio della casa, tu,
e nella mia voce la presenza del tuo nome
baciato tra la nuvola dell'assenza
blocco aereo delle solitudini.

Tutto a porte chiuse, l'immobilità
Ti aspetta l'avanguardia dell'eroismo,
a guardia dell'esercito degli abbracci
e il grande piano di felicità.

Non so camminare se non verso di te,
dal dolce sentiero di guardarti
metti le mie labbra accanto alle mie domande
-semplice, eterno fiore del porsi-
e ascoltarti così in me, già sangue e fuoco
respingete, luminose, le ombre…!

Mela aerea delle solitudini,
morso silenzioso dell’assenza,
parola su viaggi, abbigliamento invernale
che renderà nuda la pianura.

Tu nel silenzio della casa. IO
sulle tue labbra di assenza, qui così vicine
che tra noi due il giro di parole
Si fonde nel meglio che la poesia offre.

Questa barca senza remi è mia…

Questa barca senza remi è mia.
Al vento, al vento, solo al vento
gli ha dato il suo corso, la sua indolenza
desolazione della distanza sterile.

Tutto ha già perso la sua gerarchia.
Sono pieno di niente e sotto il ponte
solo il pantano, il criminale
rovina dell'acqua e delle sue argenterie.

Tutti se ne vanno o arrivano. rimarrò
a ciò che dà la perdita del coraggio e della paura.
Al vento, al vento, a quello che vuole il vento!

Un mare senza onore e senza pirateria,
eccellenze di qualsiasi azzurro
e questa barca senza remi che è mia.

Oggi che sei tornato, siamo rimasti entrambi in silenzio

Oggi che sei tornato, siamo rimasti entrambi in silenzio,
e solo i nostri vecchi pensieri
Illuminavano la dolce oscurità
di stare insieme e non dire niente.

Solo le mani tremavano così tanto
come spezzare il ferro dell'assenza.
Se una nuvola oscurasse le nostre vite!

Lascia le nuove voci nel mio cuore,
l'assalto molto chiaro e presente,
della tua persona sui paesaggi
Cosa c'è in me per l'aria della tua vita.


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