All'età di trentasei anni, e in procinto di finire un decennio di residenza per ottenere una posizione permanente come neurochirurgo, a Paul Kalanithi è stato diagnosticato un cancro ai polmoni in stadio IV. È passato dall'essere un medico che cura i casi terminali a un paziente che lottava per vivere.
Ricorda che morirai. Vive" È una riflessione indimenticabile sul significato della nostra esistenza. Una meditazione umile e piena di meraviglia che mostra il potere dell'empatia; l'infinita capacità di resilienza dell'essere umano di dare il meglio di sé di fronte a ciò che più teme.
Questa è la sinossi ufficiale del libro. Sapendo questo e leggendo il titolo, non sei curioso di leggerlo? Ne ho tante, ed è che quasi sempre, mentre viviamo ci dimentichiamo che la malattia più grave che esista e per la quale per fortuna o purtroppo non c'è cura è la morte. Dimentichiamo che ci sarà un ultimo giorno per tutti noi e per questo dimentichiamo ciò che è veramente importante:
- Vivere il presente, che è quello che abbiamo veramente, il qui e ora.
- Il passato è passato e il futuro non è ancora arrivato, quindi perché pensarci così tanto? Perché pianificare così tanto se questi piani potrebbero non realizzarsi mai? Perché desiderare il passato, perché ristagnare in esso se è già un tempo morto?
- De valorizzare le persone che non solo c'è sempre stato ma anche chi è adesso, al nostro fianco.
- De Vivi ogni momento non come se fosse l'ultimo ma essendone pienamente consapevole, che sta accadendo, che devi godertelo, e che sia un momento buono o cattivo, è lì per insegnarti qualcosa.
- Quella vita è un dono che deve essere apprezzato e questo Anche i momenti più tristi hanno qualcosa di bello in loro.
Ho detto, ho annotato questo libro nella mia lista di libri in sospeso. E tu, l'hai scritto anche tu?
L'ho appena annotato, pinta! Grazie!