Ida Vitale vince il Premio Cervantes. 7 poesie eccezionali

Il poeta Ida Vitale (Uruguay, 1923) è stato il vincitore del Premio Cervantes, la più prestigiosa delle lettere spagnole, consegnata ancora una volta nella Giornata del libro. È un altro anno consecutivo che il premio attraversa l'oceano e passa nelle mani di un autore con una lunghissima carriera. Io rispondo 6 delle sue poesie più prominente.

Ida Vitale

nato a Montevideo, Ida Vitale è poeta, traduttore, saggista e critico letterarioe fa parte della chiamata Generazione di 45, dove scrittori come Mario Benedetti, Juan Carlos Onetti o Idea Vilariño. La sua poesia porta gli aggettivi di intellettuale, Ma anche popolare, di universale e anche personale, e così via trasparente profondo.

Ha ricevuto numerosi altri premi come il Premio Ottavio Paz, la Premio Alfonso Reyes, la Premio Reina Sofia o il Premio Internazionale di Poesia Federico García Lorca. Il Cervantes è senza dubbio il tocco finale di tanti anni e carriera. Attualmente risiede negli Stati Uniti.

Tra i suoi lavori, i titoli di La luce di questo ricordoSogni di costanza, Dove vola il camaleonte, giardini immaginari o Riduzione all'infinito.

7 poesie

Per scendere con i piedi per terra

Ti metti gli stivali da pioggia,
gli occhi della pioggia
e il pessimismo di una possibile grandine,
accetta l'abbagliante coppa del mattino,
il fango ipotizza,
il freddo contro la pelle calcarea,
escogita piani contrari,
apostrofo e false dichiarazioni,
suppone le fusa della poesia
riparato nel letto, come un gatto.
Ma cedi a poco a poco
Scendi ed entra nel campo del radar della morte,
Come ogni giorno,
naturalmente, tautologicamente.

la parola

Parole in attesa,
favoloso in sé,
promesse di possibili significati,
grazioso,
aereo,
arrabbiato,
ariadnes.

Un breve errore
li rende ornamentali.
La sua indescrivibile precisione
ci cancella.

Reunión

C'era una foresta di parole
un'imboscata pioggia di parole,
un rumoroso o non detto
convenzione di parole,
un muschio delizioso sussurrante,
un debole rombo, un arcobaleno orale
di possibile oh lieve lieve lieve dissenso,
c'erano i pro e i contro,
il si e il no,
alberi moltiplicati
con una voce in ciascuna delle sue foglie.

Mai più, si sarebbe detto,
il silenzio.

Questo mondo

Accetto solo questo mondo illuminato
vero, volubile, mio.
Io esalto solo il suo eterno labirinto
e la sua luce sicura, anche se nascosta.
Sveglia o tra i sogni,
la sua tomba al piano terra
ed è la tua pazienza su di me
quello che fiorisce.
Ha un cerchio sordo,
forse un limbo,
dove aspetto ciecamente
la pioggia, il fuoco
scatenato.
A volte la sua luce cambia
è l'inferno;
a volte raramente
il paradiso.
Qualcuno potrebbe forse
porte semiaperte,
Per vedere oltre
promesse, successioni.
Vivo solo in lui
Spero da lui
e c'è già abbastanza meraviglia.
Ci sono dentro
Io sono rimasto,
rinato.

Impegni quotidiani

Ricorda il pane,
non dimenticare quella cera scura
che devi sdraiarti nel bosco,
né la cannella per guarnire,
non sono necessarie altre spezie.
Corri, correggi, naviga,
controllare ogni rito domestico.
Attento al sale, al miele,
alla farina, al vino inutile,
calpestare l'inclinazione del minimo senza ulteriori indugi,
l'urlo ardente del tuo corpo.
Passa, attraverso questo stesso ago infila,
sera dopo sera,
tra un tessuto e l'altro,
il sogno agrodolce,
i pezzi di cielo in frantumi.
E che un gomitolo di lana è sempre in mano
divaga senza fine
come nelle svolte di un altro labirinto.

Ma non pensare
non provare,
tesse.

È di scarsa utilità ricordare,
cerca il favore tra i miti.
Ariadna sei senza salvataggio
e senza una costellazione che ti incoroni.

Essendo da solo

Uno sfortunato essere solo,
un uomo fortunato ai margini di se stessi.
Cosa di meno? Cos'altro soffri?
Che rosa chiedi, solo profumo e rosa,
solo un tocco sottile, colore e rosa,
senza una spina dura?

A Quevedo

uno giorno
sale dal polo all'equatore
sta scendendo
delle piume del paradiso
al trogolo di sangue dove cade
l'account più accurato

per essere rimasto a scavare a Quevedo
cherubino di acuti odi
Spiriti luciferini
a suo agio negli ultimi quattro dell'uomo
morte giudizio inferno gloria.


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