Letizia Castro. Intervista all'autore di Lick the Wounds

Fotografia: Leticia Castro e il suo cane Tofi, profilo Facebook.

Letizia Castro È argentina ma vive a Madrid. L'ultimo romanzo che ha pubblicato si intitola leccare le ferite, dove c'è un protagonista a quattro zampe e una storia che commuoverà tutti gli amanti dei cani. È stato così gentile da aiutarmi questo intervista dove parla di lei e di molti altri argomenti. Grazie mille il tuo tempo.

Leticia Castro—Intervista

  • ACTUALIDAD LITERATURA: Il tuo ultimo romanzo si intitola leccare le ferite. Cosa ci racconti a riguardo e da dove nasce l'idea?

LETTICIA CASTRO: È la storia di due vite che si incrociano per caso: quella di Camila, un argentino che scappare via del suo passato lascia la casa, la famiglia e il lavoro per rifugiarsi in un piccolo paese dell'Alpujarra, e quello di Tofi, un cane abbandonato. Entrambi stanno attraversando un periodo molto brutto; Avranno solo l'un l'altro per cavarsela. 

Camila era un personaggio che mi girava per la testa da molto tempo, volevo dirglielo Conflitto interno, la sua storia, ma non sapeva chi poteva accompagnarla. quando qualche anno fa Ho trovato un cane abbandonato con il quale ho attraversato alcune avversità, ho pensato che potesse essere l'altro personaggio del romanzo.

  • AL: Puoi tornare al primo libro che hai letto? E la prima storia che hai scritto?

LC: Ricordo come se fosse oggi quando leggo le storie del libro Il principe felice, di Oscar Wilde. Mio padre me l'ha comprata usata, in una libreria in Corrientes Avenue (a Buenos Aires). Avevo nove anni. La mia vita è stata prima e dopo quel libro.

Ho scritto la mia prima storia alla stessa età, ce l'ho ancora. va da un gattino che scappa dalla casa dove vive con la madre e si infila in a mondo magico: gli animali sono di altri colori, le nuvole sono commestibili, il fuoco nel camino gli parla. Non potrebbe essere scritto peggio, tuttavia, ci tengo molto.

  • AL: Un capo scrittore? Puoi sceglierne più di uno e di tutte le epoche. 

LC: Gli scrittori che, per un motivo o per l'altro, mi hanno segnato finora sono stati Cortázar, Saramago, Bryce echenique, Virginia Woolf, García Márquez, Milano kundera, Ebe uhart, Anais Nin, Oscar Wilde, solo per citarne alcuni. 

  • AL: E quel cane letterario che più ti ha toccato il cuore?

LC: È il storia del mio cane Tofi. Infatti il ​​cane leccare le ferite L'ho chiamato lo stesso. Ho inventato completamente il passato del romanzo Tofi, ma tutto il resto lo è verità, è successo a me.

  • AL: Quale personaggio in un libro ti sarebbe piaciuto incontrare e creare? 

LC: mi piacerebbe incontrare Alonso quijano. E dopo averlo creato, ovviamente. Peccato che Cervantes fosse davanti a me.

  • AL: Qualche abitudine o abitudine speciale quando si tratta di scrivere o leggere? 

LC: Ho bisogno silenzio sia per la scrittura che per la lettura. È l'unico hobby che ho.  

  • AL: E il tuo luogo e momento preferito per farlo? 

LC: Leggo e scrivo in qualsiasi momentoOgni volta che posso, o ogni volta che ho tempo libero, faccio una cosa o l'altra. Di fronte a uno focolare Con i miei animaletti nelle vicinanze, direi che è il mio posto preferito per leggere o scrivere.

  • AL: Ci sono altri generi che ti piacciono?

LC: ho letto tutto. Ho letto qualunque cosa lascialo cadere nelle mie mani. Leggo quello che mi consigliano o trovano per strada o scopro in libreria o mi prestano. Anche se cerco di scappare dai grandi successi commerciali.

  • Cosa stai leggendo ora? E la scrittura?

LC: Ne sto leggendo diversi (a seconda del mio desiderio vado all'uno o all'altro, ne leggo sempre diversi contemporaneamente): Permafrost, di Eva Baltasar. strani frutti, di Leila Guerriero. il nostro mondo morto, di Liliana Colanzi. La vita a volte, di Juan José Millas.

Am revisione, correggere, ritocco un romanzo ho scritto molto tempo fa che per me Ha un valore affettivo molto importante., è un romanzo che si svolge interamente in Argentina.

  • AL: Come pensi che sia la scena editoriale e cosa ti ha deciso di provare a pubblicare?

LC: Oggi portare il tuo manoscritto a un editore e farlo leggere è difficile, anche se non so se sia mai stato facile. Detto questo, aggiungo: non è impossibile. Devi avere pazienza, molta pazienza e continua a provare.

Frequento una scuola di scrittura a Madrid (la Scuola degli Imaginators) e il mio insegnante, Juan Jacinto Muñoz Rengel, è stato colui che mi ha incoraggiato a cercare un editore. Scrivo da quattordici anniHo alcuni romanzi finiti. Dopo diversi rifiuti, leccare le ferite a uno dei miei editori di HarperCollins è piaciuto molto.

  • AL: Il momento di crisi che stiamo vivendo è difficile per te o riuscirai a mantenere qualcosa di positivo per le storie future?

LC: io sempre Rimango con il positivo, anche nei momenti peggiori della mia vita sono riuscito a salvare qualcosa di buono. E così sarà dopo questa crisi, non ho dubbi.


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