Mariam Orazal. Intervista all'autore di A Cure for the Soul

Fotografia: Mariam Orazal, profilo Facebook.

Mariam Orazal è lo pseudonimo di uno scrittore e giornalista di Badajoz, laureata in Comunicazione Audiovisiva e dedicata alla radio. estimatore del romanzo rosa, ha deciso di pubblicare il suo e ne ha già alcuni. l'ultimo lo è Una cura per l'anima. Apprezzo molto il tuo tempo e la tua gentilezza per questo intervista dove ci racconta di lei e molto altro.

Mariam Orazal—Intervista

  • ACTUALIDAD LITERATURA: Il tuo nuovo romanzo si intitola Una cura per l'anima. Cosa ci racconti a riguardo e da dove nasce l'idea?

MARIAM ORAZAL: Una cura per l'anima ha significato per me uno dei progetti più emozionanti della mia vita. Mi piacciono di più le light novel e intraprendere questo libro è stato qualcosa che non ho nemmeno cercato. Potremmo dire che la storia mi stava prendendo. La scintilla che ha acceso l'idea è stata la ricerca stessa; Un bel giorno, cercando dati per un altro romanzo, l'ho scoperto La prima dottoressa inglese aveva vissuto tutta la sua vita come uomo per poter esercitare la medicina. E nient'altro era necessario. Quasi istantaneamente è nato Paige e sapevo cosa voleva dire.

  • AL: Puoi tornare al primo libro che hai letto? E la prima storia che hai scritto?

MA: Le mie prime letture sono state storie. Li ha divorati. Il passo logico sarebbero stati i romanzi per bambini e ragazzi, ma la verità è che all'età di 13 anni e dopo un po' di tempo senza molto interesse per la lettura, ho scoperto La casa degli spiriti. Isabel Allende mi ha riportato sulla retta via e da allora non ho mai smesso di essere una lettrice compulsiva.

Come scrittore, invece, vocazione mi è venuto molto pomeriggio. Il mio primo romanzo è stato uno di montanari, che è un ambiente che mi appassiona anche io, insieme al reggenza. È chiamato L'offerta ed è ancora pubblicato nel luogo in cui è emerso, sulla piattaforma Wattpad.

  • AL: Un capo scrittore? Puoi sceglierne più di uno e di tutte le epoche. 

MA: Non posso tenerne solo uno, temo. Anche se dirò sempre che devo molto a Giovanna Lindsey. È stata lei ad aprirmi le porte al romance, che ha scatenato in me questo amore per il genere, non solo per leggerlo ma anche per scriverlo. Anche se forse non è lei il riferimento che ho oggi quando scrivo. amo Lisa Kleypas, Mary Balogh, Julia Quinn, Sarah Maclean... Seriamente, ce ne sono così tanti che non posso nominarli tutti.

  • AL: Quale personaggio in un libro ti sarebbe piaciuto incontrare e creare? 

MA: Metti a Derek Craven nella tua vita... I personaggi maschili di Lisa Kleypas Sono sempre teneri e un po' indimenticabili, ma il carattere tormentato di Derek, la sua intelligenza, la sua capacità di dominare tutto e tutti tranne l'amore... Mi sarebbe piaciuto poter creare un personaggio come lui. Un giorno lo farò.

  • AL: Qualche abitudine o abitudine speciale quando si tratta di scrivere o leggere? 

MA: Sono un adoratore di silenzio. Non sto dicendo che non so leggere o scrivere con certe distrazioni, ma quando posso farlo in completo silenzio sono la persona più felice del mondo. Quella piccola bolla che creo intorno a me è pace e felicità.

  • AL: E il tuo luogo e momento preferito per farlo? 

MA: Ah, guarda, non sono pignolo su questo. Di solito leggo divano e nel libro elettronico, ma ammetto che le mie esperienze più gratificanti sono sempre con i libri dentro carta. Per la scrittura non ho una chiara preferenza per nessun dispositivo. Quando mi “siedo” per scrivere, di solito vado al PC, ma scrivo anche scene complete sul mobile, a seconda di dove mi prendi.

  • AL: Ci sono altri generi che ti piacciono?

MA: Mi piace il narrativa storica, Un sacco. E anche il romanzo nero. In romantico ho letto di tutto, anche se mi concentro sempre molto sulla reggenza storica o vittoriana.

  • Cosa stai leggendo ora? E la scrittura?

MA: Sto rileggendo il Regole del mascalzone di Sarah Maclean. Quanto al lavoro, il romanzo al Select Salon mi ha aperto una porta pericolosa e meravigliosa. Mi sto riunendo con Chadwick nella seconda generazione, e fino a qui so leggere.

  • AL: Come pensi che sia la scena editoriale e cosa ti ha deciso di provare a pubblicare?

MA: Il settore editoriale lo è molto complicato. Siamo migliaia, milioni di persone che vorrebbero guadagnarsi da vivere scrivendo e, sebbene ci siano migliaia e milioni di lettori che consumano i nostri libri, non è mai abbastanza per tutti avere successo. Fortunatamente, la mia intenzione in questo mondo è sempre stata quella di godermi il processo, viverlo... e ho trovato enorme conforto e soddisfazione nel farlo con Selecta, il mio editore. Ho deciso di pubblicare perché volevo far sentire agli altri ciò che provavo leggendo e Lola Gude me lo ha reso molto facile. La mia esperienza è sempre stata positiva, non posso sbraitare sul settore, anche se non nego che, a volte, possa essere un po' ingrato.

  • AL: Il momento di crisi che stiamo vivendo è difficile per te o riuscirai a mantenere qualcosa di positivo per le storie future?

MA: Tutti gli eventi della vita, felici e drammatici, sono fonte di ispirazione. Quando si lavora creando emozioni, la riflessione basata sugli eventi che si incontra è inevitabile. La forza del popolo ucraino, il suo coraggio e le sue difficoltà sono universali, sono gli stessi che spingono una bambina in epoca medievale a fuggire o ad affrontare il terrore di un padre dispotico o di un regime oppressivo. Ovviamente quello che sta succedendo mi colpisce, ma anche il dolore a volte è un motore per la creazione.


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