The Office of Evil, la terza puntata di Detective Cormoran Strike

L'ufficio del male

Presentazione del terzo capitolo della saga di Cormoran Srtike, "The Office of Evil". Firmato con lo pseudonimo di Robert Galbraith, JK Rowling torna a sorprenderci con questo romanzo.

Dopo i successi precedenti "El canto del Cuco" e "El gusano de seda", Galbraith ricostruisce la tensione dalla prima pagina. 

«The Office of Evil »è forse il romanzo più potente dei tre fascicoli. In questa occasione, la trama non è solo contorta, ma anche intimamente legata al protagonista.

Dal primo romanzo Galbraith ci presenta un personaggio davvero unico. Detective Strike non passa inosservato. Figlio di un famoso cantante e a gruppo, con un'infanzia difficile e una carriera militare che gli è costata una gamba, rendi il protagonista interessante sin dall'inizio.

Strike e il suo assistente Robin, ricevono una mattina un pacco con una gamba amputata. Con assoluta certezza, il detective sa che il lavoro è pura vendetta. Quattro sospetti rimangono nel mirino di Strike. Insieme al suo partner, Cormoran sarà visto in tutti i colori per smascherare il macabro assassino.

Strike, che non è piaciuto a molti agenti di polizia dopo aver risolto un caso di cui non erano capaci, dovrebbe essere escluso dalle indagini. Nonostante gli avvertimenti della polizia, farà tutto il possibile per scoprire chi vuole ucciderlo.

Nel corso del romanzo, Galbraith riesce a confonderci di volta in volta. Il rapporto tra i quattro sospettati e il crimine è ben realizzato. Tutti con motivi per vendicarsi del protagonista hanno un passato più che oscuro e buoni motivi per trarre in inganno, sia il detective che il lettore, ogni avanzamento che fa l'indagine.

Per fan di questa saga, finalmente Strike e Robin, iniziano a rendersi conto che forse qualcosa di più di un rapporto professionale li unisce. Questo caso mette al limite il rapporto dei due personaggi, sia emotivamente che professionalmente. Come curiosità, il titolo del libro, come i capitoli, è basato sulle canzoni di Culto dell'ostrica blu, un gruppo rock psichedelico e heavy degli anni '70 e '80.

Come tutti i libri (o quasi tutti) ha un paio di "ma". Se dobbiamo esporre qualche difetto del romanzo, potremmo dirlo in l'esito è troppo affrettato rispetto al ritmo generale del racconto. Il finale… è buono, ma forse un po '«creatore di film«.

Non lasciarti ingannare da questi due piccoli aspetti negativi. Questo è un libro che vale la pena leggere, infatti stiamo già contando i mesi che mancano all'uscita della prossima puntata.


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  1.   interrogabang suddetto

    E che dire di me, che ho letto tutto di Harry Potter e non ho ancora osato con questa serie che avrebbe soddisfatto le mie due preferenze (autore e genere)?

    1.    Diana Millan suddetto

      Li consiglio vivamente! La verità è che ho letto il primo senza sapere che era Rowling con lo pseudonimo, e ne vale davvero la pena!
      Un saluto!