Lucia Chacon. Colloquio

Lucía Chacón ci concede questa intervista

Fotografia: per gentile concessione dell'autore

Lucia Chacon è di Almuñécar e ha studiato Traduzione e Interpretariato all'Università di Granada. Negli anni Novanta si è trasferito a Madrid e poco più di dieci anni fa ha voluto riconvertire i suoi hobby per il cucito nel suo stile di vita aprendo un blog e un canale tutorial su YouTube. L'anno scorso ha dato saltare alla letteratura e ha pubblicato il suo primo romanzo, sette aghi da cucito. In questo intervista Ci racconta di lei e di tante altre cose. Ti ringrazio molto per il tuo tempo.

Lucía Chacón — Intervista

  • NOTIZIE DI LETTERATURA: Il tuo nuovo romanzo è sette aghi da cucito. Cosa ci racconti a riguardo e da dove nasce l'idea?

LUCIA CHACÓN: Ho sempre voluto scrivere un romanzo che mi aiutasse a catturarne alcuni storie di famiglia che voleva che rimanessero per sempre. Inoltre mi interessava molto parlare di argomenti che negli anni Novanta non avevano nome o di cui non si parlava abitualmente, come sorellanza, la responsabilizzazione femminile, la salute mentale, la bullismo lavoro duro e faticoso... 

A causa del mio lavoro di creatore di contenuti digitali, la cosa più naturale era farlo in un ambiente che mi era familiare e attraverso il quale mi muovevo a mio agio. Ecco perché l'azione del romanzo si svolge in a laboratorio di cucitodove i miei amici si incontrano sette protagoniste femminili. Sono tutte donne molto diverse l'una dall'altra e questo fa identificare i lettori con alcuni di loro esperienze condividono o con i propri momenti vitali. Durante i loro pomeriggi di cucito a Madrid nel 1991, ci rivelano episodi della sua vita e creando legami di profonda amicizia fra loro.

  • AL: Ricordi una delle tue prime letture? E la prima storia che hai scritto?

LC: Mia madre mi leggeva storie in inglese fin dalla tenera età. Ce li ha mandati sua sorella dall'Inghilterra. Di quei primi anni ricordo le avventure di gonzo. Quando stavo già leggendo, mi sono piaciuti molto i libri di I cinque e disco. Tra gli amici ce li prestavamo l'un l'altro. Non ricordo la prima storia che ho scritto, ma ricordo la prima volta che l'ho fatto mi hanno pubblicato un racconto in un giornale. È stato in occasione dei Coca-Cola Awards, a Diario 16, indietro nell'anno 1982.

  • AL: Un capo scrittore? Puoi sceglierne più di uno e di tutte le epoche. 

LC: Almudena Grandes, senza esitazione. Per evidenziarne alcuni altri: Immagine segnaposto Eduardo Mendoza, Luz Gabas, Maria Dueñas, Juan Jose Millás, Rosa Montero, Máximo Huerta… Sicuramente me ne ha lasciato un po'.

  • AL: Quale personaggio in un libro ti sarebbe piaciuto incontrare e creare? 

LC: L'alieno che stava cercando Gurb da Barcellona. Penso che il nostro umorismo sia simile e avremmo riso molto insieme. mi sarebbe piaciuto creare Chiara Randal della saga Outlander di Diana Gabaldon. Lo trovo un personaggio affascinante.

Usanze e letture

  • AL: Qualche abitudine o abitudine speciale quando si tratta di scrivere o leggere? 

LC: Ho bisogno silenzio assoluto per entrambe le attività. È difficile per me concentrarmi ed è per questo che cerco di isolarmi il più possibile, soprattutto quando scrivo.

  • AL: E il tuo luogo e momento preferito per farlo? 

LC: Scrivo a casa in a camera che ho abilitato per questo. Dal mio tavolo ho un vista molto bella e questo è sempre stimolante. In qualsiasi momento è buono per la scrittura, anche se penso che il pomeriggio mi stanno meglio. Naturalmente, sempre accompagnato da una tazza di .

  • AL: Ci sono altri generi che ti piacciono? 

LC: Preferisco i romanzi di finzione. 

Letture e panorama editoriale

  • AL: Cosa stai leggendo adesso? E la scrittura?

LC: la fine della festa di Nagore Suarez, a thriller il che mi sorprende. Sono immerso nel scrivendo il mio secondo romanzo, che salesarà dopo l'estate ed è proseguimento del primo ma indipendenti l'uno dall'altro. La vita continua all'accademia del cucito, i personaggi si sono evoluti e ci sono molte nuove storie e personaggi che spero possano affascinare i miei lettori. 

  • AL: Come pensi che sia la scena editoriale e cosa ti ha deciso di provare a pubblicare?

LC: Sono un appena arrivato e non posso dire di avere ancora una visione del panorama editoriale per darvi un giudizio fermo. Adoro imparare e scoprire i dettagli del settore e, per quel poco che ne so, finora devo dire che il numero di titoli che vengono pubblicati ogni anno è affascinante. Questa è una sfida per qualsiasi scrittore e mi piacciono le sfide. Ecco perché quando si è presentata la possibilità di pubblicare il romanzo, non ho esitato.

  • AL: Il momento di crisi che stiamo vivendo è difficile per te o riuscirai a mantenere qualcosa di positivo per le storie future?

LC: Se il mondo fosse perfetto, forse non avremmo motivi per crearne altri. Sono ottimista per natura e cerco sempre il lato buono delle cose. Sarebbe triste se non riuscissimo a trovare qualcosa di positivo in tutto ciò che ci accade. Penso che sia la base dell'apprendimento e cresciamo solo imparando.


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