Dámaso Alonso è morto una giornata come quella di oggi a Madrid, città dove è nato anche lui, 30 anni fa. Poeta, insegnante, saggista, linguista e critico letterario, lo era membro punto culminante del Generazione di 27 e inoltre direttore della Accademia Reale Spagnola. Ho il Premio Cervantes nel 1978. Quindi, per ricordare, quelli sono 5 sonetti scelto dal suo lavoro.
Damaso alonso
Sebbene la sua infanzia sia stata trascorsa nelle Asturie, si è laureato Diritto e filosofia e lettere a Madrid. Ha condiviso studi in Residenza dello studente e faceva parte di quella generazione unica di artisti, scrittori e poeti che era la generazione di 27. Ha insegnato in diversi università agli stranieri piace Berlino, Cambridge, Oxford o Stanford. Qui è stato professore presso le università di Valencia, Barcelona e Madrid.
Su il lavoro è vario e combina titoli di creazione letteraria con altri di storia e critica. Era anche Traduttore di James Joyce. Entra nella RAE nel 1945 e la dirige dal 1968 al 1982. Tra i suoi lavori poetici spiccano: Poesie pure, Il vento e il verso, Figli dell'ira, Uomo e dio o Gioie della vista.
5 sonetti
Amor
Primavera feroce! La mia tenerezza se ne va
versato nelle vene più profonde,
hontanar fresco, e furia svelata,
che con estenuante stupore si affretta.
Oh cosa fare, cosa bollire, oh, che fretta
trovare, sulla collina chiusa,
la ferita rossa della grotta ghiacciata,
e la sua cura più dolce, nella follia!
Mostro fugace, paura della mia vita,
raggio senza luce, oh tu, mia primavera,
mio feroce parassita, mio potente arcangelo!
A quale cupa profondità mi invita,
spiegati e astrali, i tuoi capelli?
Amore. amore, inizio della morte!
***
Ama la scienza
Non lo so. Mi raggiunge solo in primavera
dai tuoi occhi, la triste notizia
di Dio; solo sulle tue labbra, la carezza
di un mondo in mietitura, di un fienile celeste.
Sei cristallino o cumulo di neve
distruttore? No, non lo so ... di questa delizia,
Conosco solo la sua avidità cosmica,
il battito siderale con cui ti amo.
Non so se sei la morte o la vita,
se tocco il rosa in te, se tocco la stella,
Se chiamo Dio o te quando ti chiamo.
Junco nell'acqua o sordo pietra ferita,
So solo che il pomeriggio è ampio e bello,
So solo che sono un uomo e che ti amo.
***
Distruzione imminente
Ti spezzerò, bacchetta di nocciola,
ti spezzerò forse? Oh tenera vita
nasce la passione cieca in ebollizione verde,
tu fragile essere che premo con la mano!
Una scintilla fugace, solo lieve
scricchiolare nella dolce polpa tremante,
e imparerai, o ramo inerme,
quanta morte potrebbe in un'estate.
Non piu; Ti lascio ... Gioca nel vento,
finché perdi, nell'autunno pungente,
la tua verde frenesia, foglia dopo foglia.
Dammi anche l'autunno, Signore, quello che sento
Non so quanto sia profondo scricchiolare, quale stupida paura.
Fermati, oh Dio, il tuo bagliore rosso.
***
Donne
Oh bianchezza. Chi ha messo nelle nostre vite
di bestie abissali frenetiche
questa chiarezza di luci siderali,
queste nevi, arrossate e assonnate?
Oh dolci bestie cacciate.
Oh tocco morbido. Oh segni zenitali.
Oh musiche. Oh fiamme. Oh cristalli.
Oh alte vele, emerse dal mare.
Sì, timidi riflessi, puro orto,
che ti ha portato al petto di quest'uomo duro,
a questo ruggito nero di odio e oblio?
Spettri dolci, nuvole, fiori vani ...
Oh tenere ombre, vagamente umane,
donne tristi, d'aria o di gemiti!
***
Preghiera per la bellezza di una ragazza
Le hai dato quella simmetria bruciante
dalle labbra, con le braci della tua profondità,
e in due enormi canali di oscurità,
voragini dell'infinito, luce del tuo giorno;
quei grumi di neve, che bollivano
Sollevando la morbidezza del lino,
e, meraviglie dell'architettura esatta,
due colonne che cantano la tua armonia.
Oh Signore, gli hai dato quella collina
che in una dolce lama si rovescia,
miele segreto nel fumo dorato.
Cosa sta aspettando la tua potente mano?
La bellezza mortale rivendica l'eternità.
Dagli l'eternità che gli hai negato!